» La mia esperienza per l'allevamento
CONSIGLI PER UN ALLEVAMENTO DI SUCCESSO
Le seguenti informazioni non sono altro che utili consigli per avere successo con questa razza, viste le numerose richieste da parte dei molti appassionati che si cimentano per la prima volta con la gallina a gran ciuffo; anche se sembrerebbe tutto così scontato, in realtà questo animale riserva sempre alcune sorprese che ho imparato a gestire nel corso della mia esperienza.
Non prendete questi consigli come regole assolute, ma come semplici insegnamenti che potrebbero tornarvi molto utili nei momenti di bisogno.
La selezione dei riproduttori
Per avere un buon ceppo di galline padovane bisogna iniziare con dei soggetti, acquistati già adulti o ottenuti dall’uovo o dal pulcino, che abbiano i requisiti minimi che seguono: portamento elegante con testa alta, ciuffo ben sviluppato, assenza o accenno di cresta, tarsi di colore blu ardesia, piumaggio puro senza la presenza di penne di altre colorazioni, costituzione robusta; l’anno successivo scartate le femmine che hanno iniziato la muta prima di ottobre-novembre, in quanto non sono sicuramente delle buone ovaiole.
Ricordate sempre che per produrre buoni soggetti bisogna partire da animali selezionati; inoltre considerando che si tratta di una razza pura, quindi ottenuta per consanguineità e reincroci parentali, risulta meno rustica e forte di molti altri ibridi commerciali creati per avere prestazioni eccezionali sotto tutti i punti di vista.
Le uova da incubare e la cova
Le uova da incubare vanno raccolte e tenute in ambiente fresco con la punta rivolta verso il basso. Nonostante possano risultare sporche, non vanno lavate ma eventualmente spazzolate. Non incubate mai uova di giornata, meglio se lasciate riposare una giornata; nel mio allevamento metto in incubazione uova conservate fino a 7-8 giorni anche se possono arrivare a 10-12 giorni con un leggero calo della natalità. La fertilità dipende molto dal periodo stagionale: da marzo a maggio-giugno riscontro percentuali di nascite del 70-80%, mentre nei mesi a seguire del 40-50%. Ai clienti che vengono a prendere direttamente le uova in allevamento o acquistano tramite spedizione, consiglio sempre di tenerle un giorno a riposo per poi incubarle. I sistemi di cova sono naturali con l’utilizzo della chioccia o artificiali utilizzando le più differenti incubatrici. Per quanto riguarda le incubatrici regolatele a 37.7 °C per poi abbassare la temperatura a 37.4 °C gli ultimi tre giorni prima della nascita; verificate che l’umidità relativa sia prossima al 55% nei primi giorni della cova fino a raggiungere il 70% al momento della schiusa.
La gestione dei pulcini
Al momento della nascita non ci sono particolari problemi se utilizzate una chioccia, mentre nel caso di cova artificiale ci sono degli accorgimenti da rispettare; lasciate asciugare i pulcini per una decina di ore e senza attendere che nascano tutti (in un paio di giorni al massimo se le uova erano fresche), togliete quelli asciutti e poneteli in una gabbia in ambiente chiuso o riparato dalle correnti d’aria con un sistema di riscaldamento a raggi infrarossi (lampade) o con resistenza.
Somministrate mangime per pulcini primo periodo meglio se con coccidiostatico ed acqua ad libitum, controllate più volte durante la giornata in quanto in questo primo periodo e fino all’età di tre mesi si ha il più alto tasso di mortalità.
Una raccomandazione importante per evitare il diffondersi di coccidiosi o altri problemi all’apparato digestivo: evitate che gli animali siano a contatto diretto con le feci, quindi meglio utilizzare gabbie con rete sul fondo per fare in modo che siano sempre in condizioni igieniche ottimali.
Potete iniziare sin dai primi giorni un programma di vaccinazione per le principali malattie dei polli, anche se da prove fatte riuscite senza problemi a svezzare gli animali senza ricorrere alle vaccinazioni; questo vale, in particolar modo, per gli allevatori che, avendo un numero ridotto di capi, dovrebbero sostenere una spesa improponibile per l’acquisto dei vaccini.
Tenete in gabbia o in recinti chiusi gli animali fino a circa tre mesi, prima di provvedere a liberarli al pascolo, per evitare di essere predati e attaccati da parassiti (in particolar modo dell’apparato digestivo), e continuate a somministrare il mangime con cui avete iniziato il ciclo. Non cambiate prima di tre mesi perché sottolineo che gli animali sono nel loro momento più delicato.
I pollastri e il sessaggio
All’età di circa tre mesi potete iniziare a liberare o allargare gli animali e, gradatamente, a cambiare la dieta, iniziando a somministrare del mais spezzato e del nucleo commerciale per polli. In questo periodo è possibile già distinguere il sesso degli animali, osservando la conformazione del ciuffo (ordinato e compatto con penne aventi punta tondeggiante nella femmina, più disordinato, stretto e con penne più allungate nel maschio), e il colore del piumaggio (nel maschio risulta più lucente, in particolar modo nella zona delle penne copritrici della coda).
A questa età i maschi iniziano un po’ a combattere tra di loro ed è per questa ragione che gli animali vanno allargati pur mantenendo gli stessi capi che, se cresciuti assieme, non vi daranno grossi problemi come nel caso decidiate di inserire nuovi soggetti in un gruppo già conformato, che causerebbero una rottura gerarchica.
Gli adulti
A sei - sette mesi gli animali sono adulti, anche se la maestosità del piumaggio si potrà osservare l’anno successivo dopo la muta. Da questo momento i polli sono rustici e forti da resistere bene alle malattie, in particolar modo alla coccidiosi che riesce a debellare pollastri di giovane età. Potete somministrare mais spezzato e nucleo per polli e, nel periodo di produzione delle uova, alimenti specifici che tratterò nel capitolo successivo. Inoltre, chi desidera prodursi il mangime miscelando materie prime disponibili in azienda, può tranquillamente procedere in questa direzione, cosa che sconsiglio nei mesi precedenti.
Le femmine inizieranno a deporre qualche uovo in autunno, se sono nate in primavera, altrimenti deporranno l’anno successivo, dal mese di marzo.
Da questo momento potete creare dei gruppi di riproduttori (1 gallo e 8/10 galline), considerando che, se volete mantenere le colorazioni pure, gli animali vanno divisi per colorazione; diversamente si otterranno delle colorazioni diverse, frutto di incroci di colorazioni pure.
Alimentazione degli animali
Per semplicità suddivido in base al periodo le tipologie di alimenti che somministro ai miei animali (non succede nulla se variate leggermente le quantità):
- PULCINI: mangime primo periodo con coccidiostatico fino a tre mesi
- POLLASTRI: mais spezzato 60% - nucleo per polli 40% (Il passaggio dal mangime al mais deve essere assolutamente graduale) oppure mangime per polli da ingrasso
- ADULTI: mais spezzato 60% - nucleo per polli 40% nel periodo invernale mais spezzato 60% - nucleo galline ovaiole o mangime pellettato ovaiole 40% nel periodo di produzione uova (da Febbraio a Settembre-Ottobre) oppure mangime completo per galline ovaiole
Come già ricordato prima, è possibile produrre un mangime a partire da materie prime (io non lo faccio), ma attenzione alla quantità di proteine (18% - 22%) fondamentali, in particolar modo nei primi sei mesi dalla nascita, all’integrazione vitaminica e di sali minerali per evitare fenomeni di rachitismo o sottonutrizione che potrebbero subire questi animali, come tutte le razze pure a differenza degli incroci commerciali.
Ricoveri, strutture e attrezzature
Non intendo fornire istruzioni strutturali od estetiche, sono caratteristiche soggettive che dovete valutare personalmente e che influiscono minimamente sul successo del vostro allevamento.
Dal punto di vista funzionale, invece, i pollai devono essere recintati fino ad un’altezza di almeno due metri, e, se in ambienti con numerosi predatori, nella parte bassa con la doppia rete per evitare che i polli vengano attaccati.
Fondamentale risulta la presenza di una zona coperta dove gli animali possano ripararsi, in particolar modo nei giorni di forte calura o nei periodi delle piogge; come già descritto in precedenza, questa razza risulta sensibile all’umidità, in quanto, possedendo il gran ciuffo nella zona craniale, questo può trattenere umidità per lunghi periodi ed esporre gli animali ad attacchi parassitari o malattie.
In questa zona coperta ponete le mangiatoie, in modo tale che gli alimenti restino asciutti e non sviluppino muffe e parassiti, posizionate i nidi per la deposizione delle uova (uno ogni 3-4 galline), rivestiti di paglia o di sabbia, ed installate dei posatoi per il riposo notturno degli animali.
La raccolta delle uova deve essere effettuata giornalmente, come pure la somministrazione degli alimenti, e non necessariamente il mattino; infatti, è possibile fornire gli alimenti anche nel primo pomeriggio, con l’accortezza, però, di mantenere gli stessi orari ogni giorno.
Problemi sanitari
Ritengo che trattare le malattie dei polli in questa sede sia noioso e inopportuno; comunicarvi i problemi sanitari che ho incontrato e che potrebbero limitare la vostra passione, molto più utile.
La gallina padovana, per quanto riguarda la mia esperienza, risulta sensibile in particolar modo alla coccidiosi nell’età giovanile o nei cambi di stagione; l’infezione avviene sempre per via orale e i coccidi, ingeriti attraverso le feci di animali infetti, vanno a lacerare le pareti dell’apparato digerente. Gli animali manifestano sonnolenza, penne arruffate, difficoltà nei movimenti e ali cadenti, feci inizialmente biancastre fino a diventare rosse per la presenza di sangue, portando gli animali alla morte; in pochi giorni, se non curata, porta al decesso di numerosi soggetti. Nel caso di sintomatologia manifesta, potete intervenire con coccidiostatici in commercio, ma molto più importante risulta l’igiene dell’allevamento e il carico di animali per unità di superficie; se rispettate fin da subito le precauzioni finora descritte per quanto riguarda l’alimentazione, i ricoveri e la gestione degli animali, questo problema sarà sempre lontano dal vostro allevamento.
In alcuni rari casi ho avuto problemi di malattie respiratorie, dovute quasi sempre a periodi di umidità per piogge prolungate; gli animali manifestano difficoltà respiratoria, rantolo e sternuti. A mio avviso queste malattie risultano meno problematiche della coccidiosi e in qualsiasi rivendita di medicinali per animali trovate il prodotto curativo.
Fortunatamente non ho mai avuto problemi di pseudopeste, influenza aviare, malattia di Marek, vaiolo, malattie ben più gravi in grado di decimare il pollaio e per le quali noi vacciniamo gli animali; per questo motivo non intendo fornire nozioni e consigli, che troverete sicuramente in modo chiaro ed esaustivo nella bibliografia del settore.
“Persegui i tuoi sogni.”